La Blockchain: cos’è e come funziona?

1. Cos’è la blockchain?

La blockchain (dall’inglese, “catena di blocchi“) può essere immaginata come un enorme database distribuito, che consente la propagazione di informazioni digitali, ma non la copia delle stesse. Appartiene alla categoria delle tecnologie Distributed Ledger, ovvero archivi distribuiti.

Le DLT (Distributed Ledger Technology) possono essere definite come dei sistemi caratterizzati da un registro distribuito, con una governance che consente il pubblico accesso e la possibilità di effettuare modifiche da parte di tutti i nodi di una rete.

Nella fattispecie potremmo affermare che la blockchain sia un particolare tipo di DLT, caratterizzata da un protocollo strutturato in maniera tale da poter gestire le transazioni all’interno di una catena di blocchi.

Puoi trovare una definizione enciclopedica del termine qui, nel nostro glossario.

2. Qual è la differenza tra Centralized, Decentralized e Distribuited Ledger?

Un Centralized Ledger, un classico database, si trova memorizzato su un server appositamente designato, controllato dall’organizzazione proprietaria. Vige quindi un rapporto di rigorosa centralizzazione, in cui tutti gli utenti faranno riferimento alla stessa autorità centrale, che si occupa della sicurezza e gestisce la propagazione delle informazioni.

Con un database decentralizzato (Decentralized Ledger) non avremo invece un’unica unità centrale in grado di controllare tutte le informazioni, poiché queste ultime saranno propagate da tanti nodi “satellite” coordinati tra di loro: la fiducia quindi è delegata, come nel primo caso, ad un altro soggetto, anche se più “vicino” a noi.

Infine, abbiamo i registri distribuiti (Distribuited Ledger), tipologia di database che stanno alla base del funzionamento della blockchain così come la conosciamo oggi. Vige una governance basata sulla fiducia tra tutti gli utenti, sono database di risorse che possono essere condivise attraverso una rete costituita da molteplici nodi che rappresentano i partecipanti della rete stessa. Ogni partecipante alla rete può disporre della propria copia del registro, la quale è identica per tutti: eventuali modifiche si riflettono in egual modo su tutti i nodi esistenti nel giro di pochi minuti o anche secondi in alcuni casi.

Per approfondire l’argomento puoi leggere il nostro articolo “Cos’è la Blockchain? Fondamenti e sistemi informatici centralizzati, decentralizzati e distribuiti (Parte 1)

3. Che differenza c’è tra DLT e Blockchain?

Con la blockchain distribuita di Bitcoin, ha preso vita un nuovo tipo di fiducia tra i soggetti, il concetto di “trustless”, ovvero l’assenza di fiducia, perché il sistema non lo necessita.

Tale sistema è stato progettato in modo che nessuno debba fidarsi di qualcun’altro affinché il sistema funzioni; nessun nodo, su questa tipologia di registro distribuito, avrà mai la possibilità di prevalere sugli altri nodi.

Il processo decisionale emerge da un rigorosa e dispendiosa costruzione del consenso, che nel caso della blockchain di Bitcoin prende il nome di PoW (Proof-of-Work), la prova di lavoro non simulabile.

Nel caso invece di una normale DLT, come  quelle applicate ad esempio alle “Supply Chain” (dall’inglese, “catena di distribuzione”), il sistema sarà “trustness”, un rapporto di fiducia tra tutti i soggetti della catena, tutti i nodi sono sotto lo stretto controllo di un regolatore che garantirà la sicurezza del sistema.

4. Quali sono gli ambiti applicativi della blockchain?

La blockchain è una tecnologia che consente lo scambio di informazioni e di diverse tipologie di valori sulla rete.

Molti tipi di transazioni possono appoggiarsi su una blockchain o essere gestite con essa: un esempio possono essere i pagamenti registrati sulla blockchain di Bitcoin, ma potremmo anche parlare di transazioni legate a beni o servizi, o addirittura della gestione di alcuni tipi particolari di contratto, gli “smart Contracts”, come avviene sulla blockchain di Ethereum.

Le criptovalute, ovvero i token utilizzati nel circuito di transazioni interne alla blockchain, non sono semplicemente soldi: alcuni sono stati pensati per i pagamenti, eliminando i fiduciari come le banche e i servizi di trasferimento di denaro, grazie a questo registro pubblico decentralizzato, che consente di risparmiare sia sul tempo sia sulle commissioni e di disporre in un qualsiasi momento del proprio denaro.

In  realtà ogni blockchain, e la relativa criptovaluta, che potremmo giuridicamente definire “asset“, ha uno scopo preciso e mira ad offrire un servizio specifico.

Ecco alcuni esempi di applicazioni della blockchain con prodotti funzionanti:

  • Bitcoin, riserva di valore;
  • Ethereum, piattaforma per “dapps” e “smart contracts”;
  • Factom, per atti notarili decentralizzati;
  • Golem, piattaforma di super-computer decentralizzati, paragonabile ad un “airbnb” per computer;
  • Siacoin, sistema di cloud storage peer-to-peer;
  • Monero, denaro digitale anonimo;
  • Civic, apparato di identità digitali universali.

Queste solo solamente alcune delle attuali applicazioni delle blockchain distribuite, e tante altre sono ancora da inventare.

5. Dove si trova la blockchain?

La blockchain è ovunque. Questo significa che è presente simultaneamente e pubblicamente su tutti i “full nodes” (dall’inglese, “nodi completi”) della rete, predisposti in base al protocollo a memorizzare l’intera copia aggiornata della blockchain.

Grazie a questo sistema, se un nodo venisse compromesso, il network continuerebbe a funzionare senza problemi.

Esiste anche una seconda tipologia di nodi,  i nodi leggeri (in inglese, “lightweight nodes”) che non memorizzano l’intera contabilità generale, ma usano una modalità di verifica dei pagamenti semplificata che richiede di scaricare solamente una parte della blockchain per poter interagire con il network.

6. Perché tutti parlano della blockchain?

La blockchain è spesso paragonata ad Internet, e alla grande rivoluzione che ha portato con sé.

Per alcuni la blockchain è la nuova generazione di Internet, o meglio ancora il nuovo Internet, caratterizzato da cinque caratteristiche portanti:

  • decentralizzazione,
  • “trustless”,
  • sicurezza,
  • trasparenza,
  • immutabilità.

Per queste ragioni la blockchain assume un valore quasi ideologico, come piattaforma che consente lo sviluppo e la concretizzazione di una nuova forma di democrazia, realmente trasparente e decentralizzata, grazie alla pubblica condivisione di archivi immutabili, dunque immuni dalla corruzione.