Bitcoin di Satoshi Nakamoto e Craig Wright di nuovo nei guai

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Ieri sera, da uno dei primi wallet nella blockchain della prima criptovaluta, che forse apparteneva a Satoshi Nakamoto, sono stati mossi i Bitcoin rimasti inattivi da 11 anni. Secondo un’indagine di Cointelegraph, il misterioso wallet, con i BTC precedentemente inattivi, figurava anche durante il processo di Ira Kleiman contro Craig Wright.   

La transazione dal portafoglio 17XiVVooLcdCUCMf9s4t4jTExacxwFS5uh è stata divisa in due importi: 40 BTC e 10 BTC. Gli esperti di Chainalysis credono che i primi 10 BTC sono passati attraverso il cosiddetto “Bitcoin Mixer” e, successivamente, alcune delle monete sono apparse su Coinbase. Invece altri 40 BTC sono stati inviati a uno dei wallet e rimangono non spesi

Le monete indicate sono state minate il 9 febbraio 2009 e, come abbiamo giĂ  detto, sono rimaste inattive per 11 anni.

Inoltre sottolineiamo che, il misterioso portafoglio è apparso anche durante il processo Kleiman v. Wright. Il fake Satoshi, come spesso viene definito Craig Wright, ha indicato l’indirizzo del presunto wallet del creatore di Bitcoin come appartenente a lui, ma inaccessibile a causa della perdita della chiave di accesso. In totale, nei documenti giudiziari, figurano 16.000 wallet "persi" da Craig Wright.

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Per avere piĂą chiarezza, il portale Cointelegraph ha contattato l'avvocato di Wright per chiedere se il suo cliente fosse coinvolto nel movimento di Bitcoin.

"Non commento. Vi contatteremo se decidiamo di fare qualche dichiarazione ", ha risposto l'avvocato.

In ogni caso, secondo le leggi statunitensi, la situazione di Wright si è complicata notevolmente. O ha ingannato la corte sostenendo di aver perso l'accesso ai propri wallet, o ha mentito dicendo di possedere i portafogli che non gli appartengono.

Tuttavia, alcuni esperti ritengono che le monete non siano legate a Satoshi. Tra questi ci sono i giĂ  citati analisti di Chainalysis. Invece uno degli sviluppatori di bitcoin, Jimmy Song, ha scritto sul suo blog che i BTC mossi sarebbero potuti appartenere a Satoshi solo se il creatore della prima criptovaluta minava su diversi computer.

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Per di piĂą, anche i primi sviluppatori di bitcoin negano il loro coinvolgimento nel movimento delle monete di ieri. Ad esempio, la moglie del programmatore Hal Finney, deceduto nel 2014, ha affermato che i bitcoin in questione non hanno nulla a che fare con la sua famiglia.