Gli Stati Uniti accusano il presidente venezuelano di narcoterrorismo. Vendeva la droga tramite le crypto.

Le autorità statunitensi hanno accusato il presidente venezuelano Nicolas Maduro di essere coinvolto nel traffico di droga internazionale. Allo stesso tempo, per nascondere l’attività criminale, il cartello della droga, gestito da Maduro, avrebbe usato anche le criptovalute.

L’avvio di un procedimento penale contro contro Nicolas Maduro e altri 14 funzionari della Repubblica del Venezuela è stato annunciato giovedì 26 marzo, dal procuratore generale degli Stati Uniti William Barr.

L’accusa

Secondo il sito web del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti, almeno dal 1999, Nicolas Maduro, attraverso il suo cartello della droga chiamato “Cartello dei soli“, aveva in programma di “annegare gli Stati Uniti nella cocaina”. A tal fine, il leader venezuelano e i suoi complici hanno cospirato con il gruppo colombiano estremista di sinistra radicale FARC.

Inoltre, l’accusa afferma che il presidente venezuelano negoziava personalmente per la fornitura di diverse tonnellate di cocaina ad altri paesi. Ma dopo l’arresto dei conti del Venezuela all’estero, il cartello di Maduro, secondo le autorità degli USA, ha iniziato ad usare le criptovalute per sfuggire alle varie KYC / AML.

Cosa rischia Maduro

Il presidente del Venezuela ora rischia l’ergastolo negli Stati Uniti. Per le informazioni che aiuteranno a catturare Maduro, Washington offre $ 15 milioni.

Per di più, William Barr ha affermato che gli Stati Uniti prenderanno in considerazione tutte le opzioni per la cattura di Maduro e di coloro che lo hanno aiutato nel traffico illecito di stupefacenti.

Perché Maduro non piace agli USA

Nicolas Maduro è stato il Ministro degli Affari Esteri nel governo di Hugo Chavez. Nel 2013 è stato eletto Presidente del Venezuela e nel 2019 è stato rieletto per il secondo mandato. Dopo la seconda inaugurazione di Maduro in Venezuela, iniziarono le proteste di massa. Il leader dell’opposizione Juan Guaido si proclamò presidente ad interim del paese fino alle “elezioni libere”. Quest’ultimo, a proposto, è stato riconosciuto dagli Stati Uniti e altri stati che fanno parte della NATO. Nicolas Maduro è considerato il leader legittimo della Repubblica latinoamericana da Russia, Messico, Cuba, Cina e molti altri stati.