Chainalysis: “il fatto che l’ISIS abbia $ 300 milioni in bitcoin è solo una speculazione”
Gli analisti della società analitica Chainalysis hanno dichiarato che c’è una probabilità “estremamente bassa” che l’ISIS abbia a disposizione 300 milioni di dollari in criptovalute. La dichiarazione è stata fatta in risposta al rapporto di Hans-Jakob Schindler, il direttore della ONG “Counter Extremism Project”, sui fondi in Bitcoin che possiedono i terroristi dell’ISIS.
Nel proprio blog, gli esperti di Chainalysis hanno analizzato le dichiarazione di Schindler. In particolare, il funzionario ha definito le criptovalute “un meccanismo ideale per nascondere denaro”, il quale non può essere né confiscato né rivelato dai vari governi.
In Chainalysis, pensano che la maggior parte delle campagne condotte dai terroristi per attrarre i finanziamenti attraverso le criptovalute erano limitate a meno di $ 10 mila.
Gli esperti hanno anche dubitato dell’affidabilità delle informazioni che vedono i gruppi palestinesi essere riusciti a raccogliere $ 24 milioni attraverso il servizio Cash4ps, definendo quest’ultima affermazione una vera e propria “fake news”.
Il rapporto di Chainalysis ha anche messo in discussione l’uso di bitcoin, da parte dell’ISIS, per il finanziamento degli attentati in Sri Lanka nel 2019:
“La teoria di Schindler ha una probabilità estremamente bassa di trovare una conferma”, ha osservato la società.
La “teoria” di Schindler sull’uso di Bitcoin per l’organizzazione degli attentati in Sri Lanka non viene supportata nemmeno dai volumi di scambi locali. Gli esperti hanno analizzato il volume degli scambi sugli exchange di bitcoin Sri Lanka, constatando che nel periodo degli attentati non ci sono stati aumenti significativi del trading, nonché del fatturato degli operatori dei servizi di crypto-payment nella regione.
Inoltre, gli analisti di Chainalysis ritengono che per i terroristi sia molto più facile usare valute avente corso legale e altri beni tradizionali. Tracciare le transazioni con il FIAT, affermano gli analisti, è molto più difficile rispetto alle criptovalute a causa della trasparenza della tecnologia blockchain sottostante.
“Ogni transazione è registrata in un registro pubblicamente visibile. Utilizzando gli strumenti a nostra disposizione, siamo in grado di impedire ai criminali di utilizzare la blockchain per finanziare il terrorismo e altri crimini”, ha osservato la società.