Criptovalute: il Venezuela creerà un mining pool nazionale
Il governo di Nicolas Maduro ha ufficialmente legalizzato il mining di criptovalute in Venezuela, creando il cosiddetto “Pool Nacional” - ovvero il mining-pool nazionale. Il documento corrispondente, che di fatto rende il Venezuela il paese più crypto-friendly al mondo, è stato rilasciato da “Superintendencia Nacional de Criptomonedas” (SUNACRIP) - ovvero il regolatore delle criptovalute del paese, riporta CriptoNoticias.
Secondo la nuova legge, tutte le società e le persone coinvolte nel mining di criptovalute dovranno richiedere una licenza appropriata ed essere iscritte nel registro statale. Questo vale anche per i data center e i produttori di apparecchiature da mining.
Le società autorizzate dovranno fornire alle autorità informazioni sulle loro attività e conservare tutti i registri con le criptovalute minate per 10 anni. Tuttavia, il mining di criptovalute come Bitcoin o Ethereum è consentito solo all’interno del mining-pool nazionale. Infatti, tutti coloro che cercheranno di minare le criptovalute al di fuori del cosiddetto “Pool Nacional” saranno soggetti a multe.
Infine ricordiamo che, nel 2018, il Venezuela ha rilasciato la propria criptovaluta (CBDC) sostenuta dal petrolio di nome “El Petro”, diventando il primo paese ad avere una propria valuta digitale. Tuttavia, il suo utilizzo e la fiducia delle persone in questo strumento finanziario sono molto controverse. Ad esempio, nel dicembre del 2018, il prezzo di El Petro è stato aumentato di 2,5 volte con il decreto del presidente Nicolas Maduro. E nel febbraio del 2020, i commercianti hanno smesso di accettare pagamenti in El Petro a causa del fatto che la banca centrale effettua gli scambi crypto-fiat ad un tasso molto inferiore rispetto a quello di mercato.
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