Bitcoin: il 90% degli investitori teme per il destino del wallet dopo la morte
Quasi tutti gli utenti di Bitcoin sono preoccupati per la questione ereditaria delle loro criptovalute dopo la morte, ma la maggior parte di loro, e in particolare i giovani, non usano strumenti speciali per assicurare il loro patrimonio agli eredi, riporta American Institute of Cremation.
Secondo gli analisti che hanno intervistato 1.150 investitori in Bitcoin, tali risultati indicano una mancanza di servizi appositi, come notai o avvocati, e carenze nella regolamentazione da parte dei governi.
Il rapporto indica che solo il 65% dei cosiddetti “Millennial” (investitori dai 26 ai 40 anni) e il 41% dei rappresentanti della generazione “Z” (dai 18 ai 25 anni) hanno creato alcune istruzioni per i loro eredi.
Per fare un confronto, l’86% degli investitori della fascia di età compresa tra 41 e 55 anni (generazione “X”) e il 94% di “baby boomer” (56-76 anni) sono tutt’ora preoccupati e non sanno come lasciare le proprie crypto-eredità.
Il 65% di quelli con un piano d’azione adeguato ha lasciato le istruzioni per ricevere l’eredità in un luogo sicuro ma conosciuto dai loro familiari, in modo che quest’ultimi non avessero problemi dovuti alla ricerca del nascondiglio. Mentre solo il 2% ha usato le soluzioni “sicure” e “protette” come ad esempio le cassette di sicurezza.
Circa un terzo degli intervistati si è fidato di un’unità USB o di istruzioni memorizzate su un computer. Solo il 7% ha usato un testamento. Il che è 4,5 volte inferiore rispetto ai loro coetanei che non dispongono di criptovalute. I ricercatori trovano tali indicatori “estremamente inquietanti“.
Infine ricordiamo che, in uno degli ultimi rapporti, gli esperti della società analitica Chainalysis hanno stimato che il numero di Bitcoin permanentemente persi ammonta a 3,7 milioni. Il rapporto comprende i Bitcoin che sono memorizzati su indirizzi inattivi o wallet dimenticati. Inoltre, la ricerca comprende anche le monete appartenenti a Satoshi Nakamoto.